Se cerchi un’azienda in grado di convertire i tuoi impianti esistenti ed adeguarli alle attuali norme sui refrigeranti fluorurati la DIMATECH REFRIGERAZIONE è a tua completa disposizione per un sopralluogo gratuito. Non devi far altro che contattarci tramite il modulo contatti o parlare con un nostro operatore chiamando il seguente numero +39 345 6069915.
PERCHE?
Il nuovo Regolamento Europeo 517/2014 impone una drastica riduzione nell’emissione di gas a effetto serra, con un target di riduzione del 79% entro il 2030 (utilizzando come riferimento la media di emissioni nel periodo 2009-2012).
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo sono state individuate diverse modalità d’intervento:
Immissione sul mercato
Restrizioni / divieti d’utilizzo sui nuovi impianti
COME?
La maggior parte dei fluidi refrigeranti alternativi, cosiddetti refrigeranti naturali, non sono adatti ad essere usati nei sistemi già in esercizio, a causa della loro infiammabilità, tossicità e/o elevate pressioni operative. I produttori di refrigeranti stanno sviluppando una serie di miscele basate sui refrigeranti HFO (R1234ze e R1234yf) che sono adatte per la conversione degli impianti esistenti.
Il numero di miscele HFO sta aumentando poiché ciascun produttore sta sviluppando miscele diverse; ciascuna miscela è stata sviluppata per applicazioni specifiche e per sostituire i refrigeranti già usati in quelle applicazioni. A titolo d’esempio, sono già commercialmente disponibili refrigeranti atti a sostituire:
Le miscele a base HFO che risultano adatte a sostituire l’R404A si rivelano anche degni sostituti della serie di refrigeranti R407 (es. R407F, R407A ecc.), con l’esclusione dell’R407C che si utilizzava per condizionamento aria. EN 3781 fornisce indicazioni sulla sostituzione del tipo di refrigerante, le informazioni seguenti si basano su tali indicazioni.
Quando si sostituisce un refrigerante è consigliato seguire i seguenti criteri:
Procedura di Conversione
La seguente procedura generica di conversione può essere adattata allo specifico circuito in esame:
1. Registrare temperature, pressioni di lavoro e consumo di corrente dell’impianto con il refrigerante originario;
2. Risolvere eventuali problemi trovati;
3. Ricercare fughe sul circuito e riparare le perdite trovate;
4. Recuperare il refrigerante e assicurarsi che venga rigenerato o smaltito da un’azienda in possesso di apposito Accordo di Programma con il Ministero dell’Ambiente. Assolutamente non sfiatare, ovvero disperdere in atmosfera, il vecchio refrigerante;
5. Sostituire quando necessario e/o verifica i componenti (cambio olio, cambio filtri, cambio orifizio termostatica se necessario, taratura TXV se necessario ecc.). Particolare attenzione deve essere riservata alle tenute/guarnizioni che possono perdere dopo la conversione (se possibile sostituirle);
6. Eseguire la messa in pressione con azoto per un’accurata verifica di perdite di pressione nell’impianto (indice di perdite);
7. Eseguire la messa in vuoto del circuito (a regola d’arte secondo EN 378-2:2016);
8. Taratura set-point pressione di condensazione ed evaporazione, taratura surriscaldamento valvole termostatiche;
9. Carica il nuovo refrigerante (la quantità in peso può essere diversa a causa della diversa densità dei due refrigeranti) e contestuale verifica sottoraffreddamento;
10. Regola i dispositivi di controllo e protezione se necessario;
11. Aggiornare etichette e documentazione;
12. Controllare e registrare temperature, pressioni di lavoro e il consumo di corrente dell’impianto con il nuovo refrigerante. Potrebbe essere necessario sostituire l’olio del compressore, benché la maggior parte dei refrigeranti alternativi utilizza lo stesso lubrificante dell’HFC che stai sostituendo.
Refrigeranti disponibili
Non esistono refrigeranti mono-componenti disponibili per sostituire HFC come l’R404A. I produttori stanno sviluppando una serie di miscele di HFO, motivo per cui l’elenco dei refrigeranti disponibili cambia rapidamente. Contattare il fornitore per maggiori informazioni circa le ultime miscele disponibili e idonee. Non esistono alternative non infiammabili all’R410A (l’R32 non può essere usato per la conversione dei circuiti a R410A).
Recupero degli HFC
Quando si dismette un impianto, è obbligatorio recuperare i refrigeranti HFC e/o HCFC in esso contenuti, il recupero deve essere eseguito da un tecnico certificato. Un recuperatore deve essere in grado di rimuovere almeno il 95% del refrigerante contenuto in un circuito. L’F-Gas recuperato può essere:
Il refrigerante HFC inviato alla rigenerazione può contenere delle impurità (es. olio, umidità, incondensabili). Comunque, se il refrigerante è fortemente contaminato non può essere rigenerato, ovvero riportato alle caratteristiche chimico-fisiche del gas vergine, e pertanto deve essere inviato a termodistruzione (es. contaminazione del gas a causa di un motore bruciato).
Importante: non mescolare/miscelare mai gas differenti nella stessa bombola e/o nello stesso impianto, effettuando rabbocchi con gas diverso da quello contenuto. Questa pratica rende non rigenerabile il gas contenuto nell’impianto e/o nella bombola. Il gas miscelato deve quindi essere necessariamente inviato a termodistruzione, con i conseguenti maggiori oneri di smaltimento e la perdita di valore del gas altrimenti rigenerabile.
Riciclo: l’operazione di riciclo è necessario sia effettuata “a regola d’arte”, riportando il gas a titolo almeno paragonabile a quello del gas vergine (umidità, incondensabili, composizione % dei diversi componenti la miscela); le perdite di efficienza energetica, conseguenti all’utilizzo di gas refrigeranti non correttamente a titolo, hanno impatti molto pesanti sul costo di esercizio dei sistemi (anche stimabili nell’ordine del 15- 20%).
fonte: ASSOCIAZIONE ATF – GENERAL GAS